Aumento di luce e gas: la nostra guida al risparmio | il Salvagente

2022-10-15 02:47:41 By : Ms. Ivy zhao

Per il trimestre che stiamo affrontando, da luglio a settembre 2022, l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha fissato il prezzo del gas al metro cubo a 1,092216 € per Smc (standard metro cubo).

Mentre, il prezzo della luce a oggi, nel mercato tutelato, è pari a 0,276 € per kWh (sigla che indica la quantità di energia elettrica misurata in kilowatt consumata in un intervallo di tempo, pari ad un’ora).

Certamente i venti di guerra hanno soffiato sui prezzi del gas, spingendo l’acceleratore degli aumenti. Di conseguenza il riscaldamento centralizzato sarà sempre più caro. Certamente i ricatti politici da parte di dittature che controllano i maggiori produttori di energia inquinante ci stanno convincendo che sarebbe meglio puntare sulle energie rinnovabili, continuando a percorrere il cammino tortuoso della transizione energetica e della transizione ecologica.

Ma questi aumenti risalgono già al 2021, perciò sono anche conseguenza di una evidente speculazione di mercato che si sta cercando di frenare con soluzioni tampone. Tanto è vero che l’Arera denunciava questi rincari in audizione al Senato già in primavera 2022, con riferimento ai dati del 2021. “L’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia da gennaio a dicembre del 2021″, denunciava Arera, “è stata del +500% per il gas e +400% per l’energia elettrica e si è riflessa sui prezzi a partire dal secondo semestre 2021”.

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Insomma, era un segreto di Pulcinella. Nel primo trimestre ’22, con la guerra e l’inflazione galoppante, in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021, le famiglie hanno sborsato in più ben 944 euro.

Tra bonus, decreti disperati e approvati all’ultimo momento, accordi con nuovi partner in Algeria e accordi europei per bloccare le tariffe, a noi consumatori non ci resta che seguire dei piccoli accorgimenti per risparmiare. E segnalare le numerose scorrettezze.

Possiamo decidere di aderire alle offerte a prezzo bloccato, in questo momento tra le soluzioni più convenienti del mercato libero. Ma è davvero così conveniente? Dipende. Prendiamo a esempio il prezzo dell’energia elettrica. Come in un’asta del mercato del pesce, il valore viene negoziato ogni giorno presso la Borsa elettrica, con variazioni che sono relative all’ora e alla zona di riferimento. La bussola di riferimento è il Pun, Prezzo Unico Nazionale, ossia la media di tali variabili. Se analizzaste una bolletta della luce scoprireste che ci sono voci differenti di costo: spesa per il trasporto, oneri di sistema, imposte. Tutti questi fattori possono essere modificati soltanto da interventi diretti da parte dello Stato, come è stato già fatto in questi mesi, a fronte del conflitto tra Russia e Ucraina. La materia prima di per sé dipende dal prezzo del mercato all’ingrosso, proprio come in un mercato, e porta alla distinzione tra offerte indicizzate e offerte non indicizzate.

Come accade per i tassi dei mutui variabili o fissi, funziona così anche per le offerte indicizzate e non indicizzate. Quando il prezzo varia in relazione all’andamento della materia prima all’ingrosso parliamo di offerta indicizzata e conviene quando il prezzo della materia prima luce si abbassa. Il prezzo più basso è stato raggiunto nel 2016 e nel 2020, prima della guerra alle porte dell’Europa. A marzo del 2022 ha toccato il massimo per poi ridursi ad aprile.

Invece, a maggio scorso, le offerte a prezzo non indicizzato, quindi a costo fisso, sono tornate ad essere più convenienti rispetto a quelle a prezzo indicizzato, a causa degli aumenti della materia energia. Per questo, oggi, nell’incertezza (l’unica certezza è l’aumento della materia energia), gli analisti suggeriscono promozioni a prezzo bloccato e fisso, per 12, 24 o 36 mesi. Ma gli scenari futuri sono incerti. Come per i mutui, una volta sottoscritto il contratto a prezzo bloccato per un totale mesi, questo non potrà essere modificato a prescindere dall’evoluzione o involuzione degli eventi.

Gli esperti prevedono una crescita dei consumi di luce e gas, con aumenti continui da oggi fino al 2030. Tuttavia, i consumi potrebbero ridursi grazie all’efficientamento degli impianti e al nostro viaggio verso la transizione ecologica, che ci consentirà di raggiungere gli obiettivi “emissione zero” e meno dipendenza dai produttori di energie inquinanti, che di fatto compromettono anche la tenuta delle democrazie occidentali, oltre che la salute pubblica e l’ecosistema ambientale.

Se dovete cambiare elettrodomestici e apparecchi vecchie, che consumano più energia, allora potreste acquistarne di nuovi, più performanti e meno dispendiosi, usufruendo dei bonus elettrodomestici. Il sostegno consiste in una detrazione Irpef del 50% a beneficio di chi acquisterà mobili o grandi elettrodomestici destinati a una casa oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10mila euro per l’anno 2022. Sei mila euro in meno rispetto al 2021. Nel totale si possono includere anche le eventuali spese di trasporto e montaggio.

Faccimo due conti. Supponiamo che abbiamo effettuato una spesa di 10mila euro Iva compresa per l’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici che danno diritto alla detrazione fiscale Irpef del 50%. L’agevolazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Quindi sono 1.000 euro all’anno. La misura della detrazione è pari al 50%, quindi dovremmo calcolare la percentuale sulla singola quota annuale (1.000 X 50% = 500 euro). Nella dichiarazione dei redditi dovranno dunque essere inserite le 500 euro all’anno.

Per risparmiare sulle bollette di luce e gas – diventate salatissime a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina – non bisogna per forza rinunciare a cucinare o evitare di usare del tutto termosifoni e climatizzatori. A volte basta seguire alcuni piccoli accorgimenti per ridurre i consumi e alleggerire le spese. In cucina, infatti, possiamo seguire alcuni trucchetti che possono farci risparmiare un bel po’. Per contenere gli inevitabili aumenti del gas, potremmo attrezzarci per il prossimo inverno. Ecco alcune soluzioni offerta da questa guida.

Si vive bene con temperature tra i 18 e i 20 gradi. Abbassandola anche di 1 solo grado, possiamo risparmiare fino al 6% sulla bolletta del gas.

Si evita così di mantenere la temperatura preimpostata per le ore di sonno

Evitate la dispersione di calore tenendo porte e finestre chiuse. Se necessario, cambiare infissi (quelli in Pvc e doppio vetro trattengono più calore) o rivestire la casa di un cappotto termico, per il quale sono previsti bonus edilizi sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Questa tipologia di impianti può essere abbinata a una caldaia a gas e vi farà risparmiare fino al 70% in bolletta. Anche il fotovoltaico è preferibile. Ci sono numerosi vantaggi con gli ecobonus.

Bastano piccoli accorgimenti e modifiche alle abitudini di vita per risparmiare anche in cucina, salvaguardando la qualità dei cibi. Eccone alcuni: