Acciaio verde: in Italia il primo test per la produzione con idrogeno e gas- Corriere.it

2022-10-15 02:55:03 By : Ms. Fancy Zhong

L’acciaio da idrogeno diventa realtà. Nello stabilimento Forgiatura A. Vienna di Rho (Milano) si è svolto il primo test a livello mondiale di utilizzo di una miscela di gas naturale e idrogeno al 30% nei processi di forgiatura su scala industriale.

L’utilizzo del mix idrogeno-gas per riscaldare i forni dell’impianto è stato sperimentato con successo, dopo un anno di studi e test in laboratorio. Le analisi ingegneristiche e le prove di laboratorio sono state effettuate da Snam, azienda leader nelle infrastrutture per l’energia che ha sviluppato e promosso il progetto Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica. Il Gruppo Giva, leader globale nella lavorazione dell’acciaio, ha messo a disposizione la Forgiatura Vienna per l’esecuzione del test di campo. La miscela di metano e idrogeno è stata fornita da Sapio, azienda italiana specializzata nella produzione e commercializzazione di gas industriali e medicinali.

«L’idrogeno può diventare nel medio-lungo termine la soluzione per decarbonizzare il settore siderurgico e tutte le industrie con un consumo intensivo di energia. Questa sperimentazione è una tappa propedeutica alla progressiva introduzione di idrogeno a zero emissioni, prima in blending con il gas naturale e poi in forma pura, in alcuni processi di produzione dell’acciaio», spiega Marco Alverà, amministratore delegato di Snam.

La sfida: rendere sostenibile la filiera

«Questo test è la dimostrazione concreta che la filiera italiana dell’idrogeno può contribuire significativamente a decarbonizzare settori energivori e complessi come quello siderurgico. Come Rina siamo orgogliosi di essere parte attiva del processo di transizione energetica in atto» , ha aggiunto Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di Rina.

L’uso dell'idrogeno nelle acciaierie è una prospettiva che consentirebbe a un settore particolarmente inquinante di abbattere le proprie emissioni. A far da apripista in Europa è stata la Svezia con Hybrit, la prima acciaieria a idrogeno del mondo. La costruzione dell’impianto è iniziata nel 2018 e a settembre 2020 sono iniziati i test. In Italia Snam a gennaio aveva annunciato una sperimentazione nell’impianto di Dalmine insieme a Tenaris ed Edison .

L’impiego dell’idrogeno in applicazioni industriali difficili da decarbonizzare come la siderurgia avrà un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica nazionali e comunitari al 2050.

Ora con l’avvio dei test nell’impianto di Rho la prospettiva diventa ancora più concreta. «Per il nostro gruppo – ha affermato Jacopo Longhi Vienna (direzione GIVA) – l’idrogeno può rappresentare un grande alleato. Da un lato le normative sempre più stringenti in termini di emissioni di CO2 , unite alla volontà di diminuire l’impatto ambientale delle nostre produzioni, ci obbligano a trovare una soluzione. Dall’altro, l’applicazione di idrogeno può rivelarsi mercato trainante per valvole e attuatori» .

15mila tonnellate in meno di CO2

L’utilizzo della miscela di idrogeno e gas naturale ha consentito di effettuare la prova senza modificare l’impianto e non ha avuto impatti né sulle apparecchiature in uso (bruciatori industriali) né sulle caratteristiche del prodotto finale. Si stima infatti che l’utilizzo permanente di una miscela del 30% di idrogeno verde, ottenuto cioè con fonti rinnovabili, sul totale del gas consumato dai tre stabilimenti di forgiatura del Gruppo Giva porterebbe a una riduzione delle emissioni di CO2 nell’ordine delle 15.000tonnellate annue, l’equivalente di circa 7.500 auto.

Il risparmio economico sulle quote di CO2 emesse sarebbe pari a circa 800.000 euro l’anno (al valore attuale di acquisto delle quote). Questa soluzione garantirebbe al contempo la valenza e integrità del processo di produzione e la sua sostenibilità da un punto di vista ambientale nel lungo periodo.

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

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