Xiaomi 11T Pro, la ricarica da 120W è pazzesca ma non basta. La recensione | Hardware Upgrade

2022-10-15 02:54:34 By : Mr. Sky Fu

Ha diverse peculiarità, Xiaomi 11T Pro, ma fatica a fare breccia in chi lo usa. Potenza da vendere e ricarica fulminea sono due doti molto interessanti, ma la tendenza al surriscaldamento rappresenta un sensibile compromesso per chi vuole un'esperienza d'uso senza sacrifici. Il prezzo di acquisto, specie al day-one, è interessante, ma in seguito il listino diventa troppo elevato per quello che offre lo smartphone. Eppure la stessa Xiaomi offre già proposte più convenienti a un prezzo più accattivante. Ecco la nostra recensione

I modelli della linea "T" scandiscono la seconda metà dell'anno nella line-up di Xiaomi e puntano tipicamente a offrire tanta tecnologia a un prezzo competitivo. La T indica proprio l'aspetto tecnologico dei dispositivi della famiglia, pensati per rispondere alle esigenze degli utenti più attenti all'evoluzione del settore. Xiaomi 11T Pro e 11T, i primi ad abbandonare lo storico prefisso "Mi" nel nome, sono i nuovi modelli del produttore cinese, e puntano a diventare un punto di riferimento nelle loro categorie di prezzo.

Non sostituiranno nella gamma i modelli della serie Mi 11, che rimarranno a listino mantenendo alcune caratteristiche peculiari come lo schermo curvo ai due lati. Abbiamo provato Xiaomi 11T Pro e vi raccontiamo diffusamente come ci siamo trovati con il nuovo smartphone cinese.

Sarebbe sbagliato definire Xiaomi 11T Pro un'evoluzione dei dispositivi della serie Xiaomi Mi 11, quanto più un progetto parallelo che bada alla concretezza. Il display ad esempio è di tipo flat, l'estetica quindi più semplice, ma il livello di esperienza d'uso è ad altissimi livelli. Le differenze con Xiaomi 11T sono lievi, ma sostanziali, ma prima soffermiamoci sul modello Pro che è quello che abbiamo avuto modo di provare in anticipo rispetto al lancio ufficiale.

Sono due a nostro avviso le caratteristiche peculiari del nuovo flagship della famiglia:

Di seguito tutte le caratteristiche tecniche del nuovo dispositivo.

6,67" AMOLED (20:9) 2400x1080 px @ 120Hz HDR - Dolby Vision

Retro: Normale: 108 MP f/1.85 OIS Ultra-wide: 8 MP f/2.2 120° Telemacro: 5 MP f/2.4 AF Video Ultra HD 4K @ 60 fps / 8K Fronte (Foro): Normale: 16 MP

5G Dual-SIM Wi-Fi 6 Bluetooth 5.2 NFC Sensore d'impronte laterale Audio Harman Kardon Dolby Atmos

Lo smartphone adotta, poi, il processore Qualcomm Snapdragon 888 coadiuvato da 8 GB di RAM nelle due varianti previste al lancio in Italia, da 128 o 256GB di spazio di archiviazione su memoria UFS 3.1 non espandibile. Molto completa e aggiornata la dotazione di soluzioni di connettività: 5G Dual SIM ovviamente d'obbligo, insieme a Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2, NFC, mentre il sensore di impronte non è sotto vetro, ma laterale nel tasto di accensione. L'audio è curato da uno speaker doppio e ottimizzato da Harman Kardon, e abbinato al supporto al Dolby Vision per il display c'è il Dolby Atmos per l'audio. Manca il jack da 3.5mm, e nella parte inferiore troviamo solo una porta USB Type-C. Android 11 è preinstallato al primo avvio con la MIUI 12.5.

Il tutto in una scocca dall'aspetto meno appariscente rispetto ai modelli della serie 11, che viene proposta in tre colorazioni differenti: Meteorite Gray, sobria e pensata per gli ambienti lavorativi; Celestial Blue, certamente più accesa e vistosa, pensata per gli utenti più giovani; Moonlight White, elegante nella sua tonalità chiara. Il modulo della fotocamera è scuro, a differenza della doppia tonalità scelta da Xiaomi nella serie 11: forse più anonimo, ma a nostro avviso anche più facile da "accettare". La fotocamera posteriore, invece, offre tre moduli da 108 MP + 8 MP + 5 MP, in cui il primo è un grandangolo stabilizzato OIS, il secondo un ultra-wide e il terzo un telemacro per scatti ravvicinati con focale equivalente da 50mm. Sulla parte frontale, all'interno di un foro centrale nel display, è invece presente un modulo da 8 MP.

Il modello Pro ha alcune peculiarità che mancano su Xiaomi 11T. In primis lo Snapdragon 888, che viene sostituito - nel modello immediatamente più basso in gamma - dal processore MediaTek Dimensity 1200 Ultra, a 6-nm e con core prime a 3,0GHz (ma le prestazioni, lo abbiamo visto con modelli precedenti, sono inferiori rispetto al flagship di Qualcomm). Sul modello base manca inoltre l'audio Harman Kardon, e il display - che non supporta il Dolby Vision - è di un livello inferiore rispetto a quello montato sul Pro. Altro grande assente sull'11T è la ricarica da 120W con certificazione TUV Rheinland. Rimane identico fra i due dispositivi il comparto fotografico composto da tre moduli posteriori, anche se il modello "non-Pro" non registra in HDR10+ o in 8K, né supporta i 4K a 60 fotogrammi al secondo.

Xiaomi 11T Pro sarà disponibile sul mercato italiano su mi.com a partire dal 28 settembre in doppia configurazione da 8+128GB e da 8+256GB, rispettivamente al prezzo di 649,90 euro e 699,90 euro. La versione da 8+128GB sarà anche disponibile su Amazon, mentre quella da 8+256GB presso Mi Store Italia.

Non mancano le offerte di lancio: Xiaomi 11T Pro da 8+128GB potrà essere acquistato dalle ore 13.00 su mi.com a un prezzo early bird di 599,90 euro, valido per 24 ore, in bundle con Mi TV P1 32'' fino a esaurimento scorte. Chi acquisterà il prodotto su Amazon invece oltre al prezzo promo otterrà un voucher del valore di 100€ da applicare direttamente nel carrello al momento dell'acquisto. Xiaomi 11T Pro 5G costerà, quindi, su Amazon, 499,90 euro al day-one.

A partire da metà ottobre, fino al 31 ottobre, Xiaomi 11T Pro da 8+256GB potrà essere acquistato anche presso i principali operatori telefonici e catene di elettronica di consumo in bundle con Mi Watch.

La dotazione ufficiale è abbastanza standard se si esclude l'enorme e pesante caricabatterie da 120W: troviamo inoltre una custodia in silicone morbido, la clip per sganciare il vano che contiene le due SIM e un cavo con un terminale USB Type-C e l'altro in USB Type-A full-size.

Xiaomi 11T Pro non è uno smartphone da acquistare perché bello o modaiolo. Non presenta alcun display curvo, né la scocca posteriore offre finiture di particolare pregio estetico. Noi abbiamo avuto modo di provare la variante in Meteorite Gray, la più sobria del lotto, e di fatto lo smartphone non spicca troppo rispetto ad altri modelli - anche di Xiaomi e più economici - con finiture più sgargianti. La colorazione della versione da noi provata si caratterizza inoltre per delle linee orizzontali che danno l'idea dell'alluminio satinato. L'assemblaggio è solido, anche se materiali e finiture non sono paragonabili a quelli usati su modelli più blasonati e costosi.

Aiutano nell'uso di tutti i giorni i bordi arrotondati della scocca posteriore, mentre il display flat consente di avere una superficie sfruttabile dello schermo più ampia rispetto ad altri modelli che usano la curvatura come orpello estetico per risultare più snelli e fruibili. Xiaomi 11T Pro non è lo smartphone più comodo da usare, anche in virtù degli oltre 200 grammi di peso. A nostro avviso le prestazioni da top di gamma, l'ampia batteria e l'estesa superficie piatta del display giustificano i sacrifici a cui si è costretti in termini di ergonomia, soprattutto per chi ama guardare foto, video e contenuti multimediali sul proprio smartphone.

Xiaomi 11T Pro viene proposto con la MIUI 12.5, la personalizzazione proprietaria basata su Android 11. Al momento in cui scriviamo il pezzo il device utilizza l'aggiornamento di sicurezza Android di luglio 2021.

A sinistra la Home, al centro il centro notifiche e a destra il nuovo action center

Abbiamo già parlato più volte della ROM custom di Xiaomi e dei suoi chiari riferimenti a iOS di Apple, e sulla MIUI 12.5 le somiglianze con iPhone aumentano. Ad esempio, al primo avvio Xiaomi 11T Pro è configurato con il centro notifiche sdoppiato: uno swipe sulla parte superiore destra dello schermo lancia la schermata delle azioni rapide, in cui si può impostare la luminosità del display e le varie opzioni (personalizzabili), mentre se si effettua lo swipe sulla sinistra si accede alle notifiche in arrivo classiche della MIUI. Anche la caratterizzazione stilistica è quella tipica di iOS, con colori molto saturi per le icone e gli elementi dell'interfaccia, e un abbondante uso delle trasparenze.

A sinistra la Home, al centro il centro notifiche e a destra il nuovo action center

La differenza con gli iPhone è che la MIUI è personalizzabile in quasi qualsiasi aspetto si voglia, con l'app Temi che consente di accedere a personalizzazioni complete della UI premendo un singolo tasto. C'è il supporto all'Always-on display, anch'esso personalizzabile, la possibilità di impostare la schermata delle notifiche tradizionale di Android (e non la nuova della MIUI sullo stile di iOS), di mostrare o meno alcuni dati nella barra di stato (come la velocità di connessione o il nome dell'operatore, o ancora diverse modalità per l'indicatore della batteria). Nonostante la presenza di alcune novità, l'esperienza d'uso è quella tipica degli smartphone Xiaomi da diverse generazioni, con possibilità di personalizzare qualsiasi funzionalità del dispositivo per ritagliarsi un'esperienza il più possibile personale.

La MIUI dà anche la possibilità di scegliere se riversare tutte le app sulla Home o se lasciare quelle meno usate solo nel drawer di Android, già dal primo avvio, mentre le app preinstallate sono tante, alcune utili altre meno. Il selettore del multitasking è quello solito della MIUI, quindi mostra tutte le app recenti in due colonne. Toccando e tenendo premuta una scheda si possono selezionare alcune opzioni di esecuzione per l'app, come quelle per l'uso in split screen o a finestra, mentre scorrendo verso sinistra o destra l'app viene terminata. C'è anche la possibilità di bloccarle, per far sì che il sistema di multitasking eviti, fin quando possibile, di mandare l'app in idle. Sulla parte superiore della schermata è possibile accedere a diverse funzionalità di sistema: finestre a comparsa (per eseguire un'app in finestra), pulitore, scansione di sicurezza, pulizia profonda e gestione app.

Il tutto è presentato all'interno di una delle interfacce più fluide e reattive per Android, con possibilità di scegliere anche due modalità per il risparmio energetico durante le emergenze. Anticipiamo, comunque, che l'aspetto dell'autonomia operativa su questo smartphone è secondario come mai prima d'ora, grazie alla possibilità di ricarica a 120W. Di buona qualità il feedback aptico del motorino di vibrazione, così come è molto veloce il sensore di impronte posto sul tasto di accensione. Abbiamo avvertito una certa tendenza al surriscaldamento, soprattutto quando lo smartphone viene impiegato per diverso tempo in attività onerose sul piano computazionale.

Xiaomi 11T Pro adotta il processore Snapdragon 888, o meglio la Mobile Platform come è solita chiamarla Qualcomm, uno dei processori più veloci fra quelli disponibili per device Android. Realizzato con processo produttivo a 5nm e dotato di modem 5G, Snapdragon 888 fa uso di un'architettura octa-core con 4 core a bassa potenza e 3 a più elevata potenza, con il restante core che viene definito "Prime". I core a bassa potenza sono derivati dagli ARM Cortex-A55, con frequenza di clock che passa da 1,8GHz di Snapdragon 865 a 2GHz. Ogni core può fare affidamento a una memoria cache L2 di 128Kb. I 3 core ad elevate prestazioni, indicati come Performance da Qualcomm, sono basati su architettura Cortex-A78 e rappresentano una evoluzione rispetto ai Cortex-A77 del predecessore. Non cambia la frequenza di clock. pari a 2,4GHz, mentre la cache L2 raddoppia passando a 512KB per ogni core.

Il core Prime è ora basato su architettura Cortex-X1 dedicata, diversa rispetto a quella presente su tutti gli altri core del SoC. La frequenza di clock rimane a 2,84GHz, mentre la cache L2 passa da 512KB di Snapdragon 865 a 1MB. La cache L3 unificata è sempre pari a 4MB, mentre in Snapdragon 888 troviamo anche una System Cache addizionale da 3MB di capacità.

Lato grafico è presente la GPU Adreno 660 che, oltre ai soliti vantaggi sul piano prestazionale, può vantare il supporto al Variable Rate Shading e ai driver aggiornabili. Fra le unità dedicate abbiamo poi Hexagon 780 per l'Intelligenza Artificiale, Spectra 580 per l'elaborazione delle immagini e molto altro. Trovate tutti i dettagli su Snapdragon 888 nel nostro approfondimento. Il SoC viene abbinato a 8 GB di RAM e 128 o 256 GB di storage non espandibile, rispettivamente su LPDDR5 e UFS 3.1.

Su Xiaomi 11T Pro lo Snapdragon 888 si è comportato in maniera altalenante, probabilmente per via di una gestione molto aggressiva delle frequenze operative dei core quando il device è sotto stress. Le prestazioni sono comunque abbastanza elevate, ma talvolta inferiori rispetto ad altri dispositivi con lo stesso SoC integrato. In più, abbiamo riscontrato in diverse situazioni un surriscaldamento eccessivo della scocca con dispositivo non collegato alla rete elettrica, a tal punto da rendere scomodo l'utilizzo normale. Un comportamento che riteniamo accettabile quando si è sotto al sole in ambienti esterni, ma con Xiaomi 11T Pro si è verificato diverse volte durante le nostre prove anche in auto o in ambienti al chiuso, addirittura mostrando a volte la schermata di surriscaldamento eccessivo con conseguente intervento del software sulle componenti hardware. Precisiamo che comunque l'intervento è avvenuto solo in condizioni di forte stress per periodi prolungati, mentre non abbiamo mai avuto problemi di alcun tipo durante l'uso normale dello smartphone.

Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.

Insieme allo Snapdragon 888 e alla ricarica rapida da 120W, il display è una delle caratteristiche più importanti di Xiaomi 11T Pro. Su questo modello l'azienda non è scesa certamente a compromessi, con un pannello AMOLED da 6,67" a risoluzione 2400x1080 pixel, capace di raggiungere la frequenza di aggiornamento di 120Hz (ma può essere impostato anche a 60Hz per il risparmio energetico).

Rispetto al modello standard, quello della versione 11T Pro può vantare il supporto al Dolby Vision, e ha ottenuto la certificazione A+ (la più alta) da parte di DisplayMate. Solo sul modello Pro, inoltre, il display viene abbinato a un comparto sonoro ottimizzato da Harman Kardon. Entrambi i modelli godono invece del supporto all'audio Dolby Atmos.

In un prebriefing rivolto alla stampa Xiaomi ha dichiarato una luminanza massima di picco di circa 1000 nit. Con APL del 15% e i nostri campioni abbiamo misurato un valore di poco inferiore ai 1090 nit, molto elevato ma inferiore rispetto ad altri smartphone concorrenti (curiosamente, abbiamo misurato un valore più elevato con POCO F3). Il pannello è di buon livello, come si può verificare dai grafici che pubblichiamo di seguito. Rapporto di contrasto: non misurabile, per via della possibilità di spegnere i pixel neri, ma con oltre 1000 nit di luminanza massima (in modalità "boost", solo in condizioni di una grande luce ambiente) Xiaomi 11T Pro è utilizzabile senza molti compromessi anche sotto la luce del sole.

E' presente anche la modalità anti-sfarfallio, che abilita il DC Dimming per evitare lo sfarfallio prolungato quando si imposta la luminosità ai valori inferiori. Xiaomi avvisa nelle impostazioni, però, che "la qualità dell'immagine potrebbe essere compromessa" abilitando la feature. Oltre alla frequenza di campionamento del tocco da 480Hz, un valore da gaming phone, fra le peculiarità di questo pannello (protetto da Gorilla Glass Victus) abbiamo il sensore di luce ambiente funzionante a 360° che durante le nostre prove ci ha sorpreso per velocità di funzionamento ed efficacia.

Sono diverse le modalità di calibrazione che può scegliere l'utente, come da prassi per gli smartphone dell'azienda cinese:

Abbiamo riportato i grafici delle modalità che riteniamo più rilevanti per l'utente finale. La modalità Vivido, che fa riferimento al gamut DCI-P3 ed è quella predefinita, e Intenso, che invece dovrebbe esprimere il massimo del pannello in termini di saturazione. Chiaramente le calibrazioni sono molto differenti: su Vivido è molto corretto il gamut (con un Delta E inferiore a 2 sulla saturazione massima di tutti i colori complementari e primari), mentre il bianco mostra una dominante blu marcata come da prassi per il settore. La curva di gamma è anch'essa molto corretta, così come la fedeltà cromatica rispetto al DCI-P3 con i colori del Macbeth Color Checker. In modalità Intenso troviamo un gamut estesissimo, con i colori che appaiono decisamente più saturi rispetto al riferimento DCI-P3, così come la curva di gamma è pari a 2.5 (rispetto al riferimento 2.4), quindi le immagini appaiono mediamente più sature e contrastate rispetto alla sorgente originale. Il bianco tende anche qui verso il freddo, in maniera simile alla modalità Vivido.

In riproduzione HDR troviamo invece un'ottima calibrazione del punto di bianco e della saturazione massima dei colori, tuttavia la curva di gamma - come abbiamo già visto su altri display di ultima generazione di Samsung - non segue il riferimento per mostrare un'immagine molto più luminosa di quella che è la sorgente originale. Per l'utente finale potrebbe essere un aspetto positivo, ma rispetto al riferimento il risultato è decisamente drogato.

In sintesi un ottimo display, con una riproduzione cromatica da top di gamma senza troppi compromessi. La calibrazione di fabbrica non è il massimo, tuttavia grazie alle tante possibilità di personalizzazione l'utente può calibrare il tutto in maniera fine (anche se meglio farlo con un colorimetro o altra strumentazione ad-hoc).

Su Xiaomi 11T Pro il produttore cinese ha inserito la sua tecnologia di ricarica HyperCharge da 120W, che è il fiore all'occhiello del nuovo flagship della serie "T". La velocità di ricarica è impressionante, e forse ancor più importante dell'autonomia operativa garantita dalla batteria da 5.000mAh. Xiaomi promette valori da primato, e non solo: possibilità di ricaricare anche a -10°C, anche se solo a 12W, possibilità di ricaricare molto velocemente anche un laptop con lo stesso caricabatterie, massima sicurezza grazie alle certificazioni ottenute e l'uso di diverse tecnologie per raggiungere un valore di ricarica così elevato. Lo smartphone fa uso di due batterie da 2.500mAh che vengono caricate contemporaneamente dall'alimentatore e dal cavo offerti in dotazione, capaci di suddividere i flussi per garantire la massima velocità di ricarica riscaldando il meno possibile. Nelle nostre prove sia lo smartphone sia il caricabatterie diventano abbastanza caldi durante la ricarica, ma niente di preoccupante.

E' anche da sottolineare che utilizzando lo smartphone durante la ricarica l'operazione si prolunga in maniera sensibile, dal momento che il sistema punta a prediligere la sicurezza alla velocità. Quando può andare al massimo, però, il caricabatterie da 120W sorprende in positivo.

Xiaomi promette il 42% di carica in 5 minuti, il 100% in soli 17 minuti partendo dall'1%. Se si parte da 0, ovvero dallo smartphone completamente spento e non avviabile senza connessione alla rete elettrica, Xiaomi 11T Pro completa la ricarica in 24 minuti secondo i dati forniti dal produttore.

Abbiamo fatto delle prove durante un processo di carica e abbiamo ottenuto il 96% di carica nei 17 minuti dichiarati da Xiaomi, mentre per il 100% abbiamo dovuto aspettare circa 20 minuti. Si tratta, comunque, di un valore record, meno sorprendente rispetto ai valori dichiarati da Xiaomi probabilmente per via del fatto che durante il processo abbiamo attivato il display dello smartphone diverse volte. Vi diamo altri numeri utili: in 2 minuti e 30 secondi abbiamo ottenuto il 25% di carica (si arriva da pranzo a cena con un uso normale), mentre in circa 5 minuti si raggiunge il 50%. In 13 minuti siamo arrivati invece all'80%. Nell'uso di tutti i giorni è praticamente impossibile rimanere senza carica, a patto di non avere accesso a una presa di corrente per circa 10 minuti in due giorni.

L'autonomia dello smartphone è comunque molto buona anche se non si considera la ricarica rapida: nel nostro test realizzato con una luminanza del display pari a 200 nit con uno script automatizzato che simula l'interazione umana all'interno di alcune pagine web abbiamo totalizzato circa 14 ore e 40 minuti, quindi 880 minuti per l'esattezza. Si tratta di un valore ormai standard nel settore, ma che corrisposto a un uso normale dello smartphone si traduce in circa due giorni o qualcosina meno.

La fotocamera non ha mai rappresentato il punto di forza dei dispositivi Xiaomi della serie "T", ma Xiaomi 11T Pro ha qualche asso nella manica da giocare. Primo fra tutti il sensore da mezzo pollice e 108 MP con obiettivo stabilizzato OIS e apertura f/1.85, il quale può registrare in 4K nelle modalità HDR10+ e a 60fps, oppure in 8K in HDR10 a 30 fps. Fra i moduli installati abbiamo anche un ultra-wide da 8 MP con campo visivo di 120° e obiettivo f/2.3, e un telemacro da 5MP con lunghezza focale di 50mm equivalente (quindi circa 2x rispetto al principale). Non siamo mai stati particolarmente amanti delle lenti macro, e neanche quella di Xiaomi 11T Pro ci ha fatto impazzire, tuttavia rispetto ad altre implementazioni si è rivelata interessante.

Lo smartphone di Xiaomi si presente anche per altre funzionalità rese possibilità dal supporto dell'Intelligenza Artificiale via hardware, come ad esempio i tanti effetti per il foto ritocco disponibili, come la possibilità di rimuovere oggetti indesiderati dalla foto già con l'app provvista in dotazione. Oppure l'effetto audio zoom durante la registrazione video o la Night Mode che è possibile su tutte le tre fotocamere, anche se con risultati altalenanti. Tutte le fotocamere, inoltre, possono registrare video.

Xiaomi 11T Pro, caratteristiche della fotocamera

Principale a 12MP - Ultra-wide a 8MP

Principale al buio a 12MP - Principale al buio a 12MP con flash

Modalità "Elimina", a destra il risultato con il cavalletto rimosso manualmente

Modalità Notte con sensore principale e ultra-wide

Modalità Notte con sensore telemacro

Le foto scattate da questo smartphone sono ottime quando le condizioni di luce sono ottimali, con un grande livello di dettaglio che può essere ampliato sfruttando la modalità di scatto a 108 MP (anche se si perde la post-elaborazione fine). Qualche piccola incertezza è invece visibile quando le condizioni di luce non sono al top, come ad esempio in spazi interni o al buio, dove altri smartphone della concorrenza fanno meglio anche a prezzi simili. Nelle condizioni peggiori il dispositivo abilita una sorta di Modalità Notte, aiutato anche dalla stabilizzazione dell'obiettivo principale, tuttavia i risultati a nostro avviso non sono all'altezza di altri modelli di prezzo simile. Sul piano del dettaglio scatta bene il modulo ultra-wide, anche se la gestione delle alte luci non è sempre perfetta. Fa quel che può il piccolo sensore telemacro da 5 MP, comunque migliore rispetto alle implementazioni sugli smartphone economici, ma in moltissimi casi è preferibile scattare con il modulo principale.

La registrazione di video con Xiaomi 11T Pro è di buon livello, anche in 4K sia a 30fps sia a 60fps. I video sono ben stabilizzati e la gestione delle luci è affidabile anche in contesti non proprio semplicissimi. Nella pagina riportiamo un esempio registrato in 4K a 60 fps, in cui è possibile vedere gli artefatti tipici dell'effetto moiré nelle tapparelle. Nel complesso, comunque, quelli da Xiaomi 11T Pro sono ottimi video, fluidi e senza frame drop, nella sua fascia di mercato.

Questo smartphone si ricarica completamente "prima che tu riesca a dire crostata di mirtilli". "Forse non così presto". Passateci il riferimento a Pulp Fiction di Tarantino, ma in un'epoca in cui tutti i produttori - o quasi - lottano proprio su questa caratteristica Xiaomi 11T Pro è riuscito a sorprenderci. Circa 20 minuti per una ricarica completa, 5 o 6 in meno se iniziamo da metà. E' davvero un'impresa riuscire a trovarsi in difficoltà con una ricarica così veloce, laddove già i caricabatterie da 65W si erano rivelati molto interessanti.

Certo è che la funzione arriva con qualche compromesso: è sufficiente utilizzare il dispositivo durante l'operazione e la ricarica viene rallentata sensibilmente e, nonostante i proclami del produttore, il riscaldamento c'è anche in idle durante il processo, anche se non in maniera preoccupante. Xiaomi non è riuscita neanche a stemperare i bollori di Snapdragon 888, che qui tende a surriscaldare parecchio soprattutto sotto forte stress, come avevamo visto anche su altri dispositivi del produttore cinese, e non. Non è solo colpa di Xiaomi, ma di un processore che purtroppo deve essere domato in vari modi.

Lo smartphone dei cinesi si offre inoltre in una scocca di dimensioni non proprio compatte, sforando un peso di 200 grammi che - soprattutto con custodia installata - talvolta si fa sentire durante l'uso. Il tutto sfoderando comunque un'autonomia di buon livello, a prescindere dalla ricarica fulminea, e un comparto multimediale da top di gamma con uno splendido display luminoso e un comparto audio con speaker stereo dedicati ottimizzati da Harman Kardon.

Valutando Xiaomi 11T Pro non possiamo che pensare al modello di due generazioni fa: Xiaomi Mi 9T Pro. All'epoca la famiglia sbalordiva tutti con un rapporto qualità-prezzo eccezionale, per uno smartphone che era davvero difficile da non consigliare a qualsiasi tipologia di utente, soprattutto quello più smaliziato ed esigente. A due anni di distanza la qualità percepita per il nuovo modello è cresciuta, questo è indiscutibile, ma è evidente che il rapporto qualità-prezzo non sia più così favorevole per l'utente finale, e altri modelli - anche dello stesso produttore, ad esempio POCO F3 - possono risultare ad oggi più convenienti, anche alla luce di un comparto fotografico che non esalta se non per la registrazione video e dei problemi di surriscaldamento di 11T Pro.

Insomma, al prezzo del day-one Xiaomi 11T Pro potrebbe essere un acquisto interessante, tuttavia in seguito sarà da vedere quale sarà l'andamento del suo listino nei vari store online. Per adesso, invece, chi volesse uno smartphone dalle grandi prestazioni al giusto prezzo, volendo rimanere in casa Xiaomi, forse farebbe meglio a osservare qualche offerta allettante sul succitato POCO F3.

Devi effettuare il login per poter commentare Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form. Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento. Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".